Cammino del Lago Maggiore: natura, borghi e spiritualità in undici tappe

Eremo di Santa Caterina del Sasso affacciato sul Lago Maggiore, con vista panoramica su acqua e montagne in una giornata limpida.

Ci sono cammini che nascono dalla volontà di attraversare un territorio. E poi ci sono quelli che nascono dal territorio stesso, dalla sua voce sommessa, dalle sue esigenze, dal bisogno di essere scoperto con rispetto. Il Cammino del Lago Maggiore rientra in questa seconda categoria: non è solo un tracciato, ma il frutto di due anni di mappatura partecipata e ascolto delle comunità locali. Un anello escursionistico che unisce Italia e Svizzera, attraversando paesaggi sorprendenti e luoghi carichi di storia e spiritualità.

Un itinerario ad anello tra tre regioni

Con i suoi 230 km suddivisi in undici tappe, il Cammino del Lago Maggiore è pensato per chi desidera vivere un’esperienza di trekking immersiva, lontana dall’asfalto e dai percorsi più battuti. La sua struttura ad anello permette la partenza da qualsiasi punto e la scelta del senso di marcia, orario o antiorario. Non segue fedelmente la riva del lago: i tratti pianeggianti esposti al sole sarebbero troppo faticosi, specialmente nei mesi estivi. Il percorso si sviluppa quindi anche a mezza costa, lungo sentieri ombreggiati e freschi, tra boschi, colline e piccoli paesi poco toccati dal turismo di massa.

Le tappe attraversano luoghi come Meina, Stresa, Verbania-Intra, Cannobio, Ascona, Vira, Maccagno, Luino, Laveno, Ranco, Ispra, fino a chiudere l’anello a Sesto Calende. Ma ogni escursionista può scegliere di percorrere solo una parte del cammino, adattando l’esperienza al proprio tempo e al proprio passo.

Oltre l’escursionismo: un progetto culturale

Il Cammino non è soltanto un itinerario naturalistico. È un progetto di rigenerazione territoriale ideato dall’associazione Tracciaminima, che promuove un turismo lento, sostenibile e partecipato. L’obiettivo è favorire una fruizione consapevole e rispettosa del territorio, valorizzando le economie locali, le tradizioni, i prodotti tipici e le realtà artigianali. È un invito a rallentare, a conoscere, a sentirsi parte del paesaggio.

Camminare intorno al Lago Maggiore diventa così un modo per superare le divisioni tra le sponde lombarda e piemontese, tra l’Italia e il Canton Ticino. Una narrazione condivisa che unisce comunità diverse sotto un’unica visione: quella di un turismo che arricchisce chi viaggia e chi accoglie.

Una tappa speciale: l’Eremo di Santa Caterina del Sasso

Tra le undici tappe, una in particolare merita un’attenzione speciale. È quella che collega Laveno a Ranco, in senso orario la decima del cammino. Qui si incontra un luogo di straordinaria bellezza e valore simbolico: l’Eremo di Santa Caterina del Sasso, arroccato su una parete rocciosa a strapiombo sul lago.

L’Eremo è l’unico sito culturale del Lago Maggiore aperto tutto l’anno e uno dei pochi accessibili alle persone con disabilità motoria. Un ascensore scavato nella roccia nel 2009 consente infatti di superare i 51 metri di dislivello che separano il parcheggio dall’ingresso, senza impatto visivo sul paesaggio. È gratuito per le persone con disabilità e i loro accompagnatori, e funziona anche nei casi in cui la scalinata di 268 gradini non sia percorribile.

Oltre all’aspetto architettonico e paesaggistico, l’Eremo conserva una storia millenaria legata alla figura del beato Alberto Besozzi, mercante di Arolo che si ritirò qui in preghiera alla fine del XII secolo. Ancora oggi, il sito mantiene un forte valore spirituale, offrendo spazi di silenzio e meditazione che ben si inseriscono nello spirito del cammino.

Un cammino da vivere in primavera

Il Cammino del Lago Maggiore è stato pensato soprattutto per essere percorso nei mesi primaverili. La scelta non è casuale: le temperature sono più miti, i sentieri si colorano di fioriture spontanee e il turismo è meno intenso. È il periodo ideale per vivere appieno i profumi, i colori e le atmosfere di un territorio che alterna scorci alpini, spiagge lacustri, borghi storici e riserve naturali.

Un progetto partecipato, un’esperienza autentica

Il cammino è stato presentato ufficialmente tra il 24 aprile e il 4 maggio 2025, proprio presso l’Eremo di Santa Caterina. In quei giorni, decine di camminatori hanno potuto percorrere l’intero anello in compagnia, partecipando a incontri con produttori locali, visite guidate e momenti di condivisione.

È questo, forse, l’aspetto più significativo del Cammino del Lago Maggiore: non è solo un percorso escursionistico, ma una comunità in cammino. Un invito a esplorare, a conoscere, a lasciarsi cambiare dal territorio che si attraversa.

Le undici tappe del Cammino del Lago Maggiore

Ogni tappa del Cammino del Lago Maggiore è un viaggio a sé, capace di offrire suggestioni diverse: paesaggi lacustri e collinari, borghi sospesi nel tempo, riserve naturali, siti storici e spirituali. Il tracciato ad anello può essere percorso in entrambi i sensi. Qui di seguito una panoramica orientativa in senso orario:

1. Sesto Calende – Meina
Il cammino prende avvio dalle acque del Ticino, dove il fiume incontra il lago. Si cammina tra boschi di latifoglie e dolci saliscendi, attraversando Arona e costeggiando antiche pievi e ville storiche.

2. Meina – Stresa
Una tappa breve ma ricca di fascino, con scorci panoramici sul Golfo Borromeo. Il sentiero si allontana dal traffico per immergersi in boschi e vigneti, con arrivo nella raffinata Stresa, regina del turismo lacustre.

3. Stresa – Intra (Verbania)
Si cammina tra eleganti frazioni e giardini botanici, con il lago sempre sullo sfondo. Il tracciato tocca la Riserva Naturale di Fondotoce e conduce a Intra, cuore pulsante della sponda piemontese.

4. Intra – Cannobio
Una delle tappe più scenografiche, tra castagni secolari, sentieri balcone e borghi autentici come Ghiffa e Cannero. Cannobio accoglie con il suo lungolago e l’atmosfera vivace di confine.

5. Cannobio – Ascona
Si entra in Svizzera attraversando il confine a piedi. Il paesaggio si fa più alpino, e Ascona si rivela con le sue case colorate e l’anima artistica, affacciata su una delle baie più belle del Lago Maggiore.

6. Ascona – Vira
Il percorso tocca il Parco delle Bolle di Magadino, zona umida di importanza internazionale, e si inoltra tra i villaggi del Gambarogno. Vira custodisce chiese affrescate e scorci sul lago da cartolina.

7. Vira – Maccagno
Una tappa di rientro in Italia, tra antichi alpeggi, selve castanili e mulattiere. Il panorama si apre sulle montagne dell’alto Verbano. Maccagno accoglie con il suo borgo diviso dal Giona e la bella passeggiata lungolago.

8. Maccagno – Luino
Un tratto più breve e rilassato, che permette di esplorare a ritmo lento i borghi di Colmegna e Germignaga. A Luino si può visitare il celebre mercato, tra i più grandi d’Europa.

9. Luino – Laveno
Si risale verso l’interno tra boschi e punti panoramici. La tappa culmina con la vista sulla sponda opposta del lago e l’arrivo a Laveno, noto per la funivia e le ceramiche artistiche.

10. Laveno – Ranco
La tappa dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso, uno dei momenti più spirituali dell’intero cammino. Si cammina tra silenzi e scorci mozzafiato, fino a giungere a Ranco, piccolo gioiello della sponda lombarda.

11. Ranco – Sesto Calende
L’ultima tappa riconduce alla foce del Ticino, passando per Ispra e le sue fornaci storiche. È il momento per tirare le somme, magari con i piedi a mollo nelle acque del fiume, a concludere il viaggio dove tutto è cominciato.

Informazioni pratiche e suggerimenti per il cammino

Il Cammino del Lago Maggiore non è solo bello da percorrere, ma anche ben pensato sotto il profilo logistico. Ecco alcune informazioni utili per prepararsi al meglio.

Segnaletica e tracciatura
Il percorso è in gran parte segnalato con cartelli e indicatori dedicati, ma trattandosi di un progetto recente, alcuni tratti possono presentare criticità temporanee o variazioni in corso d’opera. Per questo motivo è consigliabile scaricare le tracce GPS direttamente dal sito ufficiale www.camminolagomaggiore.it, dove sono disponibili anche mappe dettagliate e materiali aggiornati. L’associazione Tracciaminima propone inoltre eventi e camminate collettive durante l’anno.

Accoglienza e strutture ricettive
Lungo il cammino stanno nascendo sempre più strutture “amiche del cammino”, ovvero B&B, agriturismi, piccoli alberghi e rifugi che offrono servizi pensati per chi cammina: colazioni abbondanti anche al mattino presto, possibilità di lavare e asciugare i vestiti, trasporto bagagli su richiesta. Il sito ufficiale fornisce un elenco aggiornato di queste strutture.

Collegamenti e trasporti
Uno dei punti di forza del Cammino del Lago Maggiore è la sua accessibilità: molte tappe sono collegate alla rete ferroviaria o raggiungibili via battello, rendendo facile l’organizzazione di escursioni giornaliere o di tratti parziali. Località come Sesto Calende, Stresa, Verbania, Luino, Laveno e Cannobio sono ben servite dai trasporti pubblici.

Periodo consigliato
La primavera è sicuramente il momento ideale per intraprendere il cammino: temperature miti, giornate più lunghe, natura in piena fioritura. Anche l’autunno offre atmosfere suggestive, con i boschi tinti di giallo e rosso e un clima ancora gradevole. In estate il percorso può risultare più faticoso a causa del caldo, mentre in inverno alcuni tratti collinari potrebbero non essere agevolmente percorribili.

Un cammino transfrontaliero
Il Cammino del Lago Maggiore è uno dei pochissimi cammini escursionistici transfrontalieri d’Italia. Oltrepassa i confini regionali e nazionali, unendo Lombardia, Piemonte e Canton Ticino in un’unica esperienza senza soluzione di continuità. Camminare lungo il lago diventa anche un modo per riflettere sull’unità e la continuità dei territori, al di là dei confini amministrativi.

Fauna, flora e biodiversità
Il tracciato attraversa ambienti molto diversi tra loro: canneti lacustri, faggete e castagneti, prati, zone umide, creste panoramiche. In primavera è facile imbattersi in orchidee spontanee, mentre tra i rapaci si possono avvistare poiane e gheppi. Nei boschi più tranquilli non è raro scorgere caprioli o udire i richiami dei cervi all’alba.

Prodotti tipici da gustare
Il cammino è anche un viaggio nei sapori. Tra i prodotti da non perdere:
– i formaggi d’alpeggio delle valli ossolane e del Varesotto,
– il miele di castagno,
– il pesce di lago come persico e agone,
– e i vini locali, tra cui il Nebbiolo delle colline piemontesi e il Merlot del Ticino.

Ogni tappa può diventare anche un’occasione per scoprire piccoli produttori, aziende agricole e cantine che aprono le porte ai camminatori curiosi.

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